Il ricordo di Gian Paolo Cesaretti – Presidente della Fondazione Simone Cesaretti
Il mio pensiero va al 4 ottobre 2006, quando ho avuto l’onore di incontrarla per la prima volta. Ero stato delegato dal mio Ateneo alla Laudatio Academica per la Laurea Honoris Causa conferita alla dott.ssa Pina Tripodi, amica e fidata collaboratrice della Professoressa Rita Levi Montalcini. Era presente anche Lei.
Al margine di quell’evento, la Professoressa volle conoscermi. Porterò sempre con me le belle parole che Ella spese nei miei confronti. Ma, soprattutto, quelle che in alcuni incontri privati, successivi a quella data, la Professoressa mi rivolse per incoraggiarmi a portare avanti il progetto di istituzione della Fondazione Simone Cesaretti.
Ha da sempre condiviso la mission della Fondazione e manifestato tanta fiducia nella sue attività. Lo ha dimostrato, in particolare, accettando senza remore la carica di Presidente Onorario del Collegio dei Saggi della Fondazione, o, ancora, quando pur di contribuire al nostro forum annuale del 2 Aprile 2009, pochi giorni prima del suo centenario, decise di servirsi delle nuove tecnologie registrando un toccante videomessaggio. Tutto in piena coerenza con quanto dichiarò, dopo qualche giorno, in occasione del suo compleanno: ”Io sono la mente, il corpo faccia quello che vuole”.
Di questi privilegi tutta la Fondazione resterà per sempre grata, cercando di onorare continuamente il Suo nome e il Suo ricordo.
Al di là dei risultati raggiunti dalla Fondazione, devo tanto alla Professoressa che mi ha spinto ad andare avanti “senza olio e contro vento”. Mi resteranno impresse, nel cuore e nella mente, le sue parole e una sua poesia che Ella mi chiese di leggerLe, immagine perfetta di un comune e privatissimo ricordo.
Gian Paolo Cesaretti
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Il ricordo del Team della Fondazione
Il nostro pensiero più affettuoso a colei che ha orientato la sua vita all’Eccellenza.
Tenacia, passione, ottimismo, assenza di complessi psicologici ecco le caratteristiche che hanno reso una donna normale la nostra Professoressa.
Il suo esempio può solo ispirare noi giovani ad essere protagonisti della nostra vita, credendo fermamente che la conoscenza ci rende liberi e che, come per lei, ogni ostacolo che si presenta nella nostra vita possa essere un’opportunità per migliorarci.
Ha detto “quando muore il corpo, sopravvive quello che hai fatto, il messaggio che hai dato”, forse è proprio questa la filosofia che tutti noi dovremmo acquisire per arrivare lontano.
Grazie.
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“Dico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensati agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare, e non temete niente. Non temete le difficoltà: io ne ho passate molte, e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona.”
“Meglio aggiungere vita ai giorni che non giorni alla vita”.
Rita Levi Montalcini